Napoli, gli acquisti più costosi della storia degli azzurri

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By Il Mister

Luciano Spalletti è riuscito nell’impresa di riportare al Sud uno Scudetto che al Napoli, e a tutta Napoli, mancava da 33 anni. È stato un lungo digiuno che, però, si è finalmente interrotto grazie ad una squadra guidata e gestita sapientemente dall’allenatore toscano e dal patron Aurelio de Laurentiis.

Al primo vanno attribuiti i meriti del campo, dove i giocatori hanno saputo interpretare in maniera perfetta la sua filosofia calcistica dando forse anche qualcosa di più rispetto a quelli che prima erano considerati i loro limiti. In questo Osimhen ne è la perfetta rappresentazione: da potenziale bomber a goleador a tutti gli effetti nel giro di un anno. Così come i vari Lobotka, Meret, Lozano e chi più ne più ne metta, tutti ai margini del progetto e dati come possibili partenti appena otto-nove mesi fa. E invece sono stati proprio loro, insieme ai nuovi arrivati, i principali artefici di una cavalcata che ha portato gli azzurri alla vittoria del campionato.

Ma tutto questo non sarebbe potuto succedere senza la mano di Cristiano Giuntoli, che ha individuato nei Kim, Kvara, Simeone e Raspadori i perfetti sostituti per gli addii sofferti di Mertens, Koulibaly e Insigne. Oltre al direttore sportivo, non si può poi tralasciare il ruolo cruciale avuto da de Laurentiis che sin dal giorno zero del suo arrivo all’ombra del Vesuvio ha saputo controllare e gestire con estremo rigore ogni aspetto che riguarda la sua società. E ciò si è tramutato con una stabilità economica del club quasi impareggiabile. Un esempio virtuoso che ora, molto probabilmente, sarà emulato da parecchie altre squadre sia in Italia che all’estero dove spesso si arriva a spendere cifre folli pur di acquistare giocatori.

A questo proposito, di seguito vi riportiamo la lista degli acquisti più costosi del Napoli che, sottolineiamo, sono sempre stati ben valutati dal patron azzurro e da tutti i suoi collaboratori per non rischiare di compromettere i vari bilanci di fine anno. Perché sì, è arrivato a spendere certe somme, ma senza mai tralasciare le eventuali ripercussioni sulle casse societarie.

La top 20+1 degli acquisti più costosi del Napoli

Fanalini di coda troviamo tanti interpreti del Napoli di oggi, come Zambo Anguissa, pagato dal Fulham 15 milioni di euro, Piotr Zielinski, costato 16 dall’Udinese, e Eljif Elmas, acquistato dal Fenerbahce per 16,2 milioni. Poi, troviamo Andrea Petagna, trasferitosi nel capoluogo campano per 16,6 milioni, e Leonardo Pavoletti, dal Genoa ai partenopei per 18 milioni. Stessa cifra sborsata anche per acquistare Fabio Quagliarella nel 2009 e Gokhan Inler due anni dopo.

Poco di più è costato Kim Min-Jae, arrivato dal Fenerbahce. 21 milioni, invece, quelli necessari per portare Nikola Maksimovic dal Torino, Stanislav Lobotka dal Celta Vigo e Matteo Politano dall’Inter.

Poi troviamo Simone Verdi, acquistato dal Bologna per 24,5 milioni di euro, Alex Meret, per 26 milioni, e Fabian Ruiz, per cui ci son voluti 30 milioni per prelevarlo dal Betis, Appena fuori dalla top five c’è Arkadiusz Milik, comprato dall’Ajax per 32 milioni.

35 milioni è invece la cifra complessiva necessaria per far restare Giacomo Raspadori. Gli azzurri hanno già versato 5 milioni nelle casse del Sassuolo e adesso si attende soltanto l’ufficialità del riscatto (c’è l’obbligo). In quarta posizione di questa classifica troviamo poi Kostantinos Manolas, acquistato per 36 milioni dalla Roma.

39 milioni per il terzo classificato Gonzalo Higuain, arrivato dal Real Madrid e che ha fatto le fortune del Napoli di Sarri. Seconda posizione per Hirving Lozano (45 milioni) e, infine, Victor Osimhen, pagato ben 75 milioni di euro per portarlo via dal Lille.

Però, non finirebbe qui, poiché c’è chi ha pensato di convertire i 13 miliardi di vecchie lire spese per acquistare Diego Armando Maradona nel 1984 in euro, rispettando tutta una serie di parametri. Ebbene, secondo lo studio di Playratings, l’argentino sarebbe l’acquisto più costoso di sempre del Napoli che, se lo avesse acquistato oggi, lo avrebbe pagato la bellezza di 345 milioni di euro. D’altronde, era da aspettarselo e, per riprendere il giudizio emerso dalle opinioni di Collovati e Pizzul, “lui era il Sole”.